03/10/2019
La legge Airbnb al vaglio della Corte Europea
Sulla cosiddetta “legge Airbnb” sarà la Corte di giustizia Europea a dover esprimere sentenza. L’Ordinanza 6219/2019 del 18 settembre del Consiglio di Stato Italiano da un vantaggio a Airbnb nel suo contenzioso tra Agenzia delle Entrate e Stato Italiano. In ballo c’è il decreto legge 50/2017, articolo 4, che richiede agli intermediari degli affitti brevi di comunicare i dati dei locatori e di applicare una ritenuta del 21%.
I giudici italiani hanno accolto alcuni dei rilievi di Airbnb, chiedendo alla Corte Europea di stabilire se gli obblighi introdotti dall’Italia siano compatibili con la normativa comunitaria e se lo Stato li avesse dovuti notificare alla Commissione europea prima della loro attivazione. Sotto esame c’è anche la possibile violazione della direttiva sul mercato interno (2006/123/Ce).
Airbnb ha sottolineato che sin da subito aveva evidenziato il carattere discriminatorio della normativa italiana, di cui ne contesta anche la fattibilità tecnica. Ma contemporaneamente si dichiara pronta a collaborare, sul fronte della comunicazione dei dati, con il dipartimento delle Finanze italiano.
Si ricorda che l’obbligo comunicazione dei dati e di ritenuta risale al 2017. Ma mentre gli operatori “fisici” si sono adeguati a questa regola, quelli virtuali non lo hanno fatto.
Torna Indietro